ELEZIONI: QUATTRO REGOLE PER NON SBAGLIARE
La prima cosa da fare, in questa importante tornata elettorale, in cui i problemi economici si mescolano a gravi conflitti mondiali, è andare di corsa a votare. Del resto, uno dei temi più dibattuti nel parlamento europeo è stata la salvaguardia della democrazia, che non può essere monopolizzata dai mass media, i quali perseguono la finalità, neanche tanto celata, di rimbambire intere generazioni, per le quali la reality sostituisce la realtà e la passività la partecipazione. Non andare a votare significherebbe che ci siamo rimbambiti del tutto.
La seconda, è votare donna. Se la nostra politica si tingesse maggiormente di rosa, sarebbe davvero una bella cosa. Non avremmo mai immaginato di affacciarci all’alba del terzo millennio con organi rappresentativi, a tutti i livelli, quasi privi di donne. E’ l’unica via che ci rimane per sperare in una politica meno guerriera e sgomitante, connotata di maggiore dolcezza. Perciò andiamo tutti a votare e, laddove sia possibile, votiamo donna.
La terza regola. Non sentite il tanfo che viene da diversi partiti? In tutti questi anni si sono perse le menti migliori e sembra che la politica sia scaduta di livello. Ma la politica è bella. Diciamolo ai giovani, che la politica è entusiasmo, fiducia nel futuro, nella possibilità di cambiare le coscienze e la vita degli uomini. Non dimentichiamo quindi, quando scegliamo per chi votare, che ancora sta in piedi la questione morale. Enrico Berlinguer la chiamava la questione delle questioni, senza la soluzione della quale tutte le altre questioni degradano e perfino diventa asfittica la democrazia.
La quarta, pensiamo ai nostri figli. Ricordiamoci di votare anche per loro. Votiamo per salvare il pianeta dall’ingordigia degli speculatori e consegnare alle generazioni che verranno questo mondo, senza più rischi di cataclismi e devastazioni. Facciamo anche sentire la nostra voce tuonante e così piena d’amore ai signori della guerra, perché neanche gli affari ed il petrolio possono giustificare la guerra di quelli che danno da mangiare scatolette di salmone ai propri gatti contro chi non ha neanche gatti da mangiare.
Se ci ricordiamo di tutto questo, mentre ci rechiamo in cabina, voteremo con piena consapevolezza e possiamo essere sicuri, questa volta, di non sbagliare.